Viterbo, Gennaio 1967
Metello Degl’Esposti, ex muratore di Viterbo, claudicante, attualmente paragnosta di successo, vive in una palazzina abusive sulla via Appia. Mosaici romani sono stati coperti da una colata di cemento armato per far largo al parcheggio coperto da tettoia in stile Texano.
Metello dichiara di entrate in uno stato di trance e comunica coi defunti. La sua casa e’ meta di pellegrinaggio per vedove inconsolabile e madri di figli tragicamente defunti. Grazie alla sua professione, incontra una vedova (inconsolabile) con la quale intreccia una relazione, la procace Assunta Pinzimoni, il quale fascino non pare diminuito dalla mancanza di una gamba. Da quest’unione nasce un figlio illegittimo, che verra’ abbandonato in fascie in un cassonetto dei rifiuti a Bologna in Via della Barca 48.
eh, brava svilvina, brava, fai pure le battutine....
ReplyDeleteAnna Foralosso
Mi si spieghi perche' le vedove sono o inconsolabili o allegre. Vie di mezzo mai?
ReplyDeleteMa una vedova allegra è una donnina allegra?
Dipende dall'eredita'.
ReplyDeleteQuindi inconsolabili se non ereditano, allegre se invece si trovano paccate di soldi.
ReplyDeleteResta insoluto l'ultimo punto, ovvero se una vedova allegra possa essere considerata una donnina allegra.