Poesia di fine anno
Mo acsé, dal vòlti, quant a tòurn a chèsa,
la sàira, préima d'infilè la cèva,
a sòun, drin, drin,
un'arspònd mai niseun.
(Raffaello Baldini)
ahahahahah
ReplyDeletebravo a postare questo grande poeta. Auguri!
%
ANALIZZAMI.COM
ReplyDeletePoesia:
Villeggiatura, di Andrea M.
Secchiello,
Paletta.
Bologna, 24 Gennaio 2001
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(Analisi fornita dalla dottoressa N. Vasini)
Caro Andrea,
Grazie per la poesia che mi hai mandato, e sottosotto dedicata a me.
La tua poesia per me esprime una personalita' molto vulnerabile, molta sensibilita' nascosta da un apparenza forte e sarcastica, mi azzarderei a dire che tu sei stato ferito nel passato (la paletta), forse da una relazione d'amore che ti ha consumato, svuotato e tu ti vedi infatti come il secchiello, un simbolo bellissimo che riflette il tuo animo sensibile e la tua dolcezza. Le tue ferite emotive non ti lasciano pero' sconfitto, il titolo di questa dolcissima poesia lascia intravedere il tuo ottimismo, "villeggiatura", come se in fondo al tuo animo tu riesca a vedere una va d'uscita.
La poesia ha chiare sfumature Edipiche, il rapporto con una madre a volte arpia a volte complice ed amica (la virgola del primo paragrafo) la quale ha influenzato i tuoi rapporti con le donne in generale (il punto finale) da qui la tua ricerca introspettiva di un angolo di serenita' e la ricerca fisica di una donna matura con la quale potrai ricreare poi questo tuo sofferto e allo stesso momento amato rapporto Edipico per poi riuscire a risolvere questo tuo trauma sociale.
Bellissima.
Tua,
Nxxxxxxxxa
Altra atrocita' in stile petrarchesco:
ReplyDeleteIl trassico perpetuo
Del carpeggiare allegro
Porta a te le mie mani
Barcrizia di Micene
Vestigia di nempasi amara
Che rindonda da casto a casto
Riprendi orgia'
La torca interebrale
Magistri divini
Che mai potran guardare
Venacoli fittizi
D'un cuore persefonale.
Un'altra poesia scartata:
ReplyDeleteVedo la tua imagine riflessa in una pozzanghera
La noia mortale che emani echeggia nel parcheggio
Ti abbraccio e ti giro
Ma non trovo la tua valvola
La tua foto ingiallita nel frigo, tra carote e fagioli
Mi addormento al suono della tua voce