Signorina,
questa mia missiva è per salutarla, sono in partenza, non appena avrò indossato il gessato da viaggio dovrò recarmi alla stazione delle corriere per salire sul torpedone n° 41 - Bologna-Porretta Terme; giunto alla stazione termale, sarò accolto dall'assistente n° 5 del dr Plinio Vapori , che mi condurrà nella sua abitazione per esperimenti estivi, una vecchia casa-laboratorio in cima ad un crinale di quelle vette appenniniche che tanto piacciono anche a lei.
Ora, la cravatta nera è annodata, i mocassini con fibbia sono appena stati lucidati da "Invenzione 411" che può tornarsene nella sua scatola, la borsa in pelle con ombrelli bilateri è già in ordine; lo stetoscopio c'è; i barattoli delle sanguisughe........ci sono; la stilografica in ottone....eccola; i lacci emostatici girovita e le siringhe da spina dorsale.....sono qua; il trattato di Ippocrate....preso, direi che c'è tutto. Non mi resta che infilarmi il cappello e impugnare il bastone con il manico di peltro a testa di levriero, e scendere alla fermata dell'autobus ad aspettare il 14 "viaggiatori notturni".
Il 14 ATC per viaggiatori notturni: per la verità, nei frequenti spostamenti degli ultimi tempi (Novara, Alessandria, Udine, Aosta...), di notturno in questa città desolata d'agosto, c'è solo il cielo e l'odore dell'aria, l'autista taciturno e pensieroso.... ed io, che incomincio la giornata dalle 22 in poi. Nemmeno il bar sotto casa è notturno pur restando aperto fino a notte fonda, perchè gli avventori parlano con lo stesso tono di voce che usano di giorno, facendo le stesse cose di quando c'è luce, invecchiando senza più fare attenzione alle trasformazioni atmosferiche, alle differenze chiaroscurali sui cementi, al cinguettio degli uccelli comunali, richiami in dissolvenza man mano che le ore scorrono e il sole trapassa verso ovest. Anche le periferie delle città hanno i tramonti, schermati a volte dagli esili fili delle centrali elettriche, ma la possibilità di raccogliersi sull'orizzonte sferico esiste ovunque, perchè ogni geografia ha un punto di ovest, che sia carcere, isola, monte, terra fertile o bruciata, finestra di bordello o di ospedale. Ovest luogo mentale.
Dunque è un fattore mentale la notte. Quello fisico è un'evidenza senza alcuna rilevanza, sebbene io ne abbia poco fa parlato, e prepararsi alle 23 per mettersi in viaggio quando tutti hanno mi anticipato di almeno 15 ore, devo confessarle che mi procura una certa suggestione. Oserei dire scientifica, se già non partissi "scientificamente suggestionato", perchè come lei certamente saprà da tempo, incontrare il dr. Plinio Vapori è occasione - e questo sempre - di una generale revisione di tutto il proprio bagaglio di conoscenze, oltre che delle nozioni di infermeria medica acquisite durante la mia carriera di scienziato ricercatore, procedendo lui nella ricerca per strade sconosciute, non ortodosse, molto poco sicure per la persona, gelosamente protette da lui stesso medesimo e dai suoi 7 robòti assistenti, Greg, Grog, Ken, Kan, Kurz, Wilher e Benassi IV
Forse lei non sa cosa sia un robòto: il robòto è il nonno del robot, ed è una delle prime invenzioni del Dr. Vapori quando, in un'estate ottocentesca, alla vecchia clinica delle acque termali di Porretta, stupì tutti i suoi pazienti quando a preparare gli aerosol mandò non le solite infermiere appenniniche, bensì 7 automi in bakelite rivestita di gomma simil pelle, alti 2 metri, e vestiti da maggiordomo, che, muovendosi un pò macchinosamente, ripetevano la stessa frase registrata, la seguente, da cent'anni: "ORA E', DI VAPORE SALUTARE IN FOSTRE FACCIE...ORA E', DI VAPORE SALUTARE IN FOSTRE FACCE..." che è l'enunciazione di una frase dagli scopi medicali, con accento tedesco per via dell'educazione di stampo prussiano del dottore al pari della mia, e con un refuso che fu un errore di registrazione del dottore (ora è, al posto di è ora); ma all'epoca i nastri magnetici costavano molto e non si potè correggere, poi il dottore se ne dimenticò, e i pazienti intimoriti se non terrorizzati, nemmeno se ne accorgevano.
Uno di quei stessi 7 robòti, forse Benassi IV, che fu il figlio ventenne di una donna di Porretta morto annegato nel reno e donato dalla stessa al dottor Vapori perchè venisse trasformato in robòto, domani mattina dopo il lungo viaggio, sarà ad accogliermi alla stazione delle corriere di Porretta per condurmi nella dimora segreta del dottore. Da lì, dopo un pò di ristoro e una partita a scacchi, partiremo assieme a cavallo lungo il sentiero bianco numero 4 non cartografato, con percorsi sotterranei e trincee, destinazione: ...... il luogo del più imponente congresso mondiale di scienziati manipolatori di campi elettromagnetici degli ultimi 200 anni: PISTOIA.
Sono pronto,
devo partire.
Arrivederla signorina Silvia con la m.
Dr. Caligari, scienziato benemerito, accademico e ricercatore nel campo della psiche umana dell'università di Berlino